domenica 9 febbraio 2014

EROI: Helmuth Hübener


Oggi voglio approfondire un po sul giovane Helmuth Hubener giovane Mormone, di fatto il più giovane oppositore tedesco condannato dalla  Volksgerichtshof  e condannato a morte.


Qua un documentario sulla sua vita (in inglese)

Inspiring Lives
HELMUTH HUBENER


 
 "Sò che Dio vive e che Lui farà un giusto giudizio riguardo a questo.
 Non vedo l'ora di vedervi in un mondo migliore"
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Ecco un altro esempio di eroe, un giusto in questo mondo malato, mi piace tanto pensare al fatto che un ragazzino può fare la differenza, e lasciare un impronta nel tempo. Molti non sanno neanche della sua esistenza (come io fino a poco tempo fa) ma sono sicuro che come ha fatto con me, ormai da tanti anni, ha ispirato molte persone e rafforzato la loro determinazione a fare ciò che è giusto a prescindere dalla situazione in cui uno si trovi.
Helmuth Hübener è nato ad Amburgo, in Germania l' 8 gennaio 1925.
Come sua madre e i suoi nonni, Helmuth era un "mormone" praticante,  Anche se il suo patrigno era un nazi ed Helmuth decise partecipare alla gioventù hitleriana dopo che i Boy Scouts erano stati banditi, Cominciò presto però a mettere in dubbio il nazismo dopo la notte dei cristalli.
In quei due giorni di Novembre del 1938, come membro della gioventù hitleriana, ne era rimasto sioccato assieme ad altri degli atti di violenza contro case, negozi e sinagoghe degli Ebrei. Subito dopo, quando la Chiesa Mormone locale decise di non permettere l'accesso agli Ebrei , ne rimase inorridito. Aveva un amico ebreo a cui piaceva partecipare alle riunioni e questo andava contro i principi della stessa chiesa.
Nella primavera del 1941, Gerhard, che era il fratello di Helmuth, un soldato, arrivò a casa con una radio Francese rotta. Diversamente dalle radio tedesche, questa poteva captare la frequenza della BBC. Dal momento che Gerhard stava per essere rimandato in guerra, chiuse la radio in un mobile nella casa dei nonni.

Rudi, Helmuth, Karl
 La notte in cui se ne andò di casa, Helmuth iniziò a sentire la BBC. A quel tempo ascoltare la BBC era un crimine punibile con l'esecuzione, ai tedeschi era permesso ascoltare solo tre stazioni radio, che naturalmente erano di pura propaganda nazista. Formò presto una piccola banda formata dai suoi due migliori amici, Rudolf "rudi" Wobbe e Karl-Heinz Schnibbe, perchè cominciassero ad ascoltare la radio. Il più adulto e schietto dei tre, Karl, era stato espulso dalla Gioventù hitleriana per "insubordinazione" dopo aver parlato contro l'arresto di una famiglia ebrea. Rudi invece saltava regolarmente gli incontri della gioventù hitleriana. Mettendo a confronto le radio tedesche con la BBC, Helmuth rimase impressionato dalla differenza. poi gli venne l'idea di condividere tutte quelle informazioni anche con gli altri.
 Con l'aiuto di Rudi e Karl, a Helmuth venne l'idea di scrivere opuscoli per denunciare la verità riguardo al nazismo. Helmuth riuscì a procurarsi una macchina da scrivere della chiesa e cominciò a scrivere piccoli volantini, usando la cartacarbone per farne più copie completandole con un marchio ufficiale nazi,  per far sembrare le sue note "ufficiali" spargendole dappertutto, con l'aiuto dei suoi amici. dopo otto mesi di propaganda,a Helmuth venne l'idea di espandere il suo lavoro traducendo in altre lingue i suoi volantini, chiedendo aiuto a qualcuno che poi rivelò il suo nome alla gestapo
La sua casa venne perquisita e la radio nascosta, la macchina da scrivere e gli opuscoli vennero trovati. Senza pietà venne torturato fino a fargli rivelare i nomi dei suoi due amici, prendendosi però tutta la responsabilità. All inizio, avevano deciso che se uno fosse stato catturato, se ne sarebbe preso tutta la colpa lasciando gli altri due fuori, ma la capacità di scrivere di Helmuth era tale, da far credere alla gestapo che il tutto fosse stato fatto da un adulto, infatti nel suo giudizio, venne giudicato come adulto, il che era estremamente raro.
Agosto 1942, Helmuth venne condannato a morte, Karl ebbe una sentenza di 5 anni e Rudi 10.




Il diciazzettenne Helmuth, a causa della sua accusa, perse ogni diritto civile, che significava che poteva essere maltrattato prima della sua esecuzione. Sebbene non gli venne detto quando sarebbe stata la sua esecuzione, gli venne permesso scrivere tre lettere, una fù indirizzata a sua madre, una ai suoi nonni, ed un altra ad una famiglia della chiesa, quest'ultima fù conservata .
Un estratto della lettera conservata:
Ich bin meinem himmlischen Vater sehr dankbar, daß heute Abend dieses qualvolle Leben zu Ende geht, ich könnte es auch nicht länger ertragen. Mein Vater im Himmel weiß, daß ich nichts Unrechtes getan habe, es tut mir nur leid, daß ich in meiner letzten Stunde noch das Gebot der Weisheit brechen mußte. Ich weiß, dass Gott lebt, und Er wird der gerechte Richter über diese Sache sein. Auf ein frohes Wiedersehen in einer besseren Welt!
Ihr Freund und Bruder im Evangelium
Helmuth
traduzione scarsa
Sono molto grato al mio Padre Celeste che la mia miserabile vita arriverà alla fine questa notte. Non avrei potuto sopportare di più in ogni caso. Mio Padre in cielo sà che non ho fatto nulla di sbagliato. Solo sono dispiaciuto che ho dovuto rompere la parola di saggezza nelle mie ultime ore. Sò che Dio vive e che Lui farà un giusto giudizio riguardo a questo. Non vedo l'ora di vedervi in un mondo migliore!
Il tuo amico e fratello nel Vangelo,
Helmuth


Il 27 Ottobre alle 8:13, Helmuth Hübener fu decapitato, diventando il più giovane ad essere sentenziato dalla Volksgerichtshof.

Rudi morì nel 1992 a causa di un cancro e Karl nel 2010.




Karl (sinistra) e Rudi (destra) -1985

"Ragazzi tedeschi!Conoscete un paese senza libertà, un paese di terrore e tirannia? , lo conoscete bene, ma avete paura di parlarne. Vi hanno intimidito a tal punto che non osate parlare per il timore di rappresaglie avete capitoè la Germania - la Germania di Hitler !"
Da uno degliu opuscoli di Helmuth




 La stanza dove venne giustiziato
 L'annuncio della sua imminente esecuzione



domenica 2 febbraio 2014

Eroi: Gianna Jessen

Gianna Jessen

 

Perdendo tempo tra una pausa e l'altra e l'altra ancora, un pò di tempo fa mi sono imbattuto in un vecchio video di Gianna Jessen, sicuramente più valido di tanti altri video che ho guardato quel giorno.

Nasce il  6 aprile 1977 in una clinica abortiva collegata alla planned parenthood nasce alla trentesima settimana ( ho fatto i calcoli per la mia ignoranza, vicino all' i ottavo mese ), nonostante l'essere stata sottoposta ad un intervento di "aborto salino" che consiste nell'iniezione di una soluzione salina nell'utero volta a corrodere il feto e portarlo alla morte.
Dopo 18 ore il medico incaricato di tale operazione dovette firmare il certificato di nascita. La bambina venne successivamente data in adozione.
Nonostante la sua triste vicenda, nonostante le conseguenze dell'aborto siano state tante (paralisi cerebrale e muscolare), questa donna è riuscita a fare della sua vita una lotta contro l'indiscriminato e promosso aborto, che sempre di più viene accettato nella società.


























domenica 15 dicembre 2013

Natale Cristiano e pagano?

 NATALE

 

Ecco un bell'articolo che spiega la posizione della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni riguardo al natale. Colui che si domanda sulle origini di molte delle tradizioni che puntualmente ogni anno ripetiamo, si renderà conto che spesso risalgono a popoli e civiltà che avevano credenze lontane dalla cristianità.
L'uovo o il coniglio pasquale che rappresentano vita, rigenerazione e fertilità a causa dell'arrivo della primavera; Halloween e la festa di ognissanti, il natale e tante altre. In alcuni casi, alcuni sono portati a pensare che questa loro origine li metta in una condizione di essere evitati, ma per fortuna il nostro diritto di scegliere non viene toccato e come al solito siamo liberi di poter partecipare come pensiamo sia opportuno. Le vecchie ed antiche tradizioni, così come le nuove  possono allontanarci dal vero significato del giorno che il 25 commemoriamo come Cristiani: la nascita di Gesù Cristo nel meridiano dei tempi.


Il vero Natale giunge a colui che ha accettato Cristo nella propria vita come una forza che anima, dinamica e vitalizzante.

Il vero Natale

Natale è un periodo dell’anno molto animato. Le strade e i magazzini sono affollati di gente impegnata nelle compere dell’ultimo minuto. Ci sono più viaggiatori sulle autostrade, gli aeroporti sono gremiti e tutta la cristianità sembra rinascere con musica, luci e decorazioni festive.
Uno scrittore ha affermato:
«Tra tutte le festività, nessuna s’insinua così a fondo nel cuore umano suscitando tanti sentimenti elevati. I pensieri, i ricordi, le speranze e i costumi sono collegati a esso collettivamente da antiche tradizioni nazionali, mentre a livello individuale dall’infanzia e dalla vecchiaia; essi abbracciano gli aspetti religiosi, sociali e patriottici della nostra natura. L’agrifoglio e il vischio intrecciati con i sempreverdi, l’abitudine di fare dei regali a coloro che si amano, la presenza dell’albero natalizio, la superstizione di Babbo Natale, il tutto combinato rende Natale la festività più attesa, più universale e, sotto ogni punto di vista, più importante tra quelle conosciute dagli uomini» [Clarence Baird, «The Spirit of Christmas», Improvement Era, dicembre 1919, 154].

L’origine del Natale

dio Mitra
La festività è impregnata nella tradizione e le sue radici risalgono lontano nella storia. Ben prima dell’introduzione della cristianità, era una festa pagana. Il dio Mitra era adorato dagli antichi ariani e, gradualmente, tale venerazione si estese in India e in Persia. Mitra originariamente era il dio della luce celeste dei cieli sereni, in seguito, nel periodo romano, fu adorato come la divinità del sole o dio sole—Sol Invictus Mithra.
Nel primo secolo [prima] di Cristo, Pompeo estese le conquiste lungo la costa della Cilicia, in Asia Minore, e molti tra coloro che furono catturati in quei combattimenti furono portati a Roma come prigionieri. È così che fu introdotto a Roma il culto pagano di Mitra, poiché questi prigionieri diffusero la religione tra i soldati romani. La venerazione di questo dio divenne comune, soprattutto tra le file dell’esercito romano. Oggi ritroviamo tra le rovine delle città del vasto impero romano i templi di Mitra. Tale culto fiorì nel mondo romano e divenne il principale antagonista della cristianità, per quanto riguardava le credenze religiose della gente.
Per gli adepti del dio sole c’era una festività subito dopo il solstizio d’inverno, il giorno più corto dell’anno, quando il sole rimane fermo dopo la sua discesa annuale nell’emisfero meridionale. L’inizio della sua risalita da questo punto infimo era considerato la rinascita di Mitra e il 25 dicembre di ogni anno i romani celebravano il suo compleanno. Per l’occasione si faceva molta baldoria, con feste, banchetti, regali agli amici e case decorate con sempreverdi.
Gradualmente la cristianità prevalse sul culto di Mitra, che era stato il maggiore rivale, e il giorno festivo che celebrava la nascita di Mitra fu dedicato dai cristiani alla commemorazione della nascita di Cristo. La venerazione pagana del sole, profondamente radicata nella cultura romana, fu rimpiazzata da una delle festività più grandi per i cristiani. Natale ci è giunto come giorno di ringraziamento e letizia, un giorno di buon animo e pace tra gli uomini. Benché abbia una connotazione e un significato terreno, il contenuto è divino. L’antica celebrazione cristiana è sopravvissuta senza interruzioni attraverso i secoli.

Il significato moderno del Natale

Oggi, in che modo è considerato il Natale? La leggenda di Babbo Natale, l’albero addobbato, le decorazioni di fili d’argento e vischio, lo scambio di regali ci esprimono tutti lo spirito del giorno che commemoriamo. Il vero spirito del Natale, però, è molto più profondo e si trova nella vita del Salvatore, nei principi da Lui insegnati, nel Suo sacrificio espiatorio, che divenne la nostra grande eredità.
Molti anni fa la Prima Presidenza della Chiesa fece questa dichiarazione rilevante:
«Il Natale, per i Santi degli Ultimi Giorni, porta alla mente dei ricordi ed è profetico: è un memento di due eventi grandi e solenni, che sono considerati universalmente come gli avvenimenti più grandiosi e meravigliosi nella storia dell’umanità. Detti avvenimenti furono [preordinati] prima ancora della creazione di questo pianeta, affinché accadessero qui. Uno di essi fu la venuta del Salvatore nel meridiano dei tempi, per morire per i peccati del mondo; l’altro è la venuta futura del Redentore risorto e glorificato, per regnare sulla terra come Re dei re» [«What Christmas Suggests to a Latter-day Saint», Millennial Star, 2 gennaio 1908, 1].
Nella breve lettera di Paolo ai Galati, l’apostolo mostra gran preoccupazione sull’apparente incredulità e allontanamento dagli insegnamenti su Cristo da parte del popolo. Egli scrisse loro: «Or è una bella cosa essere oggetto dello zelo altrui nel bene, in ogni tempo, e non solo quando son presente fra voi. Figliuoletti miei, per i quali io son di nuovo in doglie finché Cristo sia formato in voi» (Galati 4:18–19). In altre parole, Paolo si dice sofferente e in ansia fino a quando Cristo non si sia «formato» in loro. Questo è un altro modo di dire «in Cristo», espressione che Paolo usava ripetutamente nei suoi scritti.
È possibile che Cristo nasca nella vita degli uomini, e quando ciò accade, un uomo è «in Cristo», ossia Cristo è «formato» in lui. Questo presuppone che accogliamo il Salvatore nel cuore e Lo rendiamo partecipe della nostra esistenza. Egli non è solo un principio generale o un evento storico, ma proprio il Salvatore degli uomini di ogni dove e tempo. Quando ci sforziamo di essere cristiani in tutto e per tutto, Egli è «formato» in noi; se apriamo l’uscio, entrerà; se cerchiamo il Suo consiglio, lo otterremo. Affinché Cristo sia «formato» in noi, dobbiamo credere in Lui e nella Sua espiazione. Credere in Cristo e osservare i Suoi comandamenti non sono restrizioni, piuttosto rendono gli uomini liberi. Questo Principe della Pace attende di donarci la tranquillità di mente, che può rendere ognuno di noi un canale della Sua pace.
Il vero Natale giunge a colui che ha accettato Cristo nella propria vita come una forza che anima, dinamica e vitalizzante. Lo spirito vero del Natale è nella vita e missione del Maestro. Proseguo con ciò che lo scrittore definisce il vero spirito del Natale:
«È il desiderio di sacrificarsi per gli altri, di rendere servizio, di provare un sentimento di fratellanza universale. Consiste nella disponibilità a dimenticare ciò che hai fatto per gli altri e a serbare ricordo solo di quello che le persone hanno compiuto per te; a ignorare ciò che il mondo ti deve e pensare solo ai… tuoi doveri da assolvere in un futuro vicino, e alle possibilità di fare del bene e aiutare nel presente il prossimo, adoperandoti affinché sia buono come te e cercando di guardare oltre il volto direttamente al suo cuore; a chiudere il libro delle lamentele contro l’universo e a guardare in giro per trovare un luogo in cui piantare qualche seme della felicità e proseguire per la tua strada inosservato» [Improvement Era, dicembre 1919, 155].
Contemplando il periodo natalizio, James Wallingford scrisse questi versi:
Natale non è un giorno o una stagione, ma una condizione del cuore e della mente.
Se amiamo il nostro prossimo come noi stessi;
se nelle nostre ricchezze siamo poveri in ispirito e nella nostra povertà siamo ricchi di grazia;
se la nostra carità non si vanta, ma soffre ogni cosa ed è gentile;
se quando nostro fratello ci chiede un pezzo di pane, doniamo invece noi stessi;
se ogni giorno sorge con occasioni e tramonta con un conseguimento, per quanto piccolo,
allora ogni giorno è il giorno di Cristo e il Natale è sempre vicino.
[Charles L. Wallis, Words of Life (1966), 33]
Un saggio ha affermato:
«La cosa più incredibile sulla storia di Natale è la sua importanza. È a proprio agio in ogni epoca e si adatta a ogni stato d’animo. Non si tratta solo di una storia raccontata nel passato, ma è eternamente contemporanea. È la voce che grida in ogni deserto. È tanto significativa ai nostri giorni come lo fu quella lontana notte quando i pastori seguirono la luce della stella fino alla mangiatoia di Betlemme» [Joseph R. Sizoo, Words of Life, 33].
È stato affermato che il Natale è per i bambini, tuttavia, quando gli anni della fantasia infantile passano, subentra la comprensione propria della maturità e il semplice insegnamento del Salvatore che «più felice cosa è il dare che il ricevere» (Atti 20:35) diventa realtà. Nella vita degli uomini, l’evoluzione da festa pagana a celebrazione cristiana della nascita del Salvatore è un altro aspetto della maturità che acquisisce chi è stato toccato dal vangelo di Gesù Cristo.

Come trovare il vero spirito del Natale

Se desiderate trovare il vero spirito del Natale e provarne la dolcezza, lasciate che vi dia un suggerimento. Durante la fretta del periodo festivo natalizio, trovate il tempo per volgere il cuore a Dio. In quei momenti tranquilli, in un posto silenzioso, in ginocchio, soli o con persone a voi care, ringraziate per ciò che avete ricevuto, e chiedete che il Suo spirito possa dimorare in voi quando vi sforzate sinceramente di servirLo e osservare i Suoi comandamenti. Egli vi prenderà per mano e manterrà le Sue promesse.
So che Dio vive. Porto testimonianza della divinità di Suo Figlio, il Salvatore del mondo, ed esprimo gratitudine per il beneficio di avere sulla terra un profeta del Dio vivente.
Tratto da una riunione tenuta il 5 dicembre 1972 alla Brigham Young University;

 

domenica 27 ottobre 2013

STELE N 5 DI IZAPA 4/13

Il pesce e i colibrì sono simbolo della risurrezione e della vita eterna.





Forse il vero dibattito riguardo alla Stele n 5 non è se si puo determinare intellettualmente se essere una autentica scultura associata alla visione di Lehi, ma sapere se si possono associare le verità del Vangelo agli intagli simbolici. Da un punto di vista personale, ho acquisito un apprezzamento più profondo  del sogno di Lehi a causa di essermi familiarizzato con un analisi di ciò che sembra essere una storia di quel sogno incisa sulla pietra. i simboli di Cristo e la vita eterna sembrano essere sufficentemente ben associati con Cristo e rappresentano simboli eterni della nascita dell'uomo, la morte e la risurrezione. Il serpente, il pesce, i colibrì sono tutti associati con Cristo e rappresentano simboli eterni della nascita dell'uomo , la morte e la resurrezione. La "U" glifo nella parte superiore del pannello, può rappresemtare anche il regno Celeste. Si vedono due pesci nella pietra con pezzi di frutta in bocca, il che significa che chi partecipa al frutto dell'albero potrà salire in cielo. Due pesci sono anche presenti nella parte superiore del pannello, con il viso in direzione verso la terra, che può rappresentare la resurrezione dell'uomo.
Due colibrì hanno i loro becchi convergenti al naso del serpente a dueteste. Se il serpente è la rappresentazione di Cristo, allora i colibrì rappresentano l'ottenere la vita eterna attraverso delle narici del serpente. E' strano però molto interessante, che i colibrì uniscono il becco ad un albero durante i mesi di inverno, si trovano in uno stato di ibernazione e appaiono come se fossero morti. Quando arriva la primavera la vita è restaurata a i colibrì e riprendono a nascere o a resuscitare...

Fonte: Exploring the Lands of The Book of Mormon, Joseph L. Allen, Ph.D.

domenica 29 settembre 2013

I MIEI EROI


 I MIEI EROI



Ho trovato un bel libro, che consiglio a chi piacciono certi argomenti, che si intitola ''100 grandi eroi'' scritto da H. Paul Jeffers, il libro cerca di descrivere brevemente la vita e i fatti che hanno fatto valere a queste persone il titolo di ''EROI'' la definizione che viene fatta dall' autore di eroe è molto generale, al punto che si passa da Alessandro Magno focalizzandosi sulle sue vittorie e successi, passando da nomi famosi come Neil Armstrong e il suo primo passo sulla luna, per arrivare a gente comune che nel dichiarare la propria ideologia ed attenersi ad essa, ha dato la propria vita e dedicazione disinteressata.

domenica 22 settembre 2013

STELE N 5 DI IZAPA 3/13

 GLI ANGELI O CHERUBINI

Gli angeli o cherubini, svolgono un compito molto importante, tanto nella visione di Lehi, cosi come nell'albero della vita tagliato nella Stele5. Loro proteggono l'albero della vita in Izapa. Nel libro di Mormon, Lehi è portato da un angelo verso l'albero della vita, ed un angelo da a Nefi l'interpretazione.
Nella figura della Stele5 si distaccano cherubini proteggendo l' albero della vita. I cherubini (deità o angeli) sono della stessa dimensione. Le maschere come di uccello, sembrano essere di carattere unicamente simbolico. La grande statura dei cherubini ed il fatto che tutte le altre figure hanno contatto diretto o indiretto con queste deità, suggerisce che una persona debba passare attraverso loro per partecipare del frutto dell'albero
Exploring the Lands of The Book of Mormon, Joseph L. Allen, Ph.D.

STELE N 5 DI IZAPA 2/13

 L'ALBERO DELLA VITA
 Dominando la Stele, troviamo un albero carico di frutti, situato nel centro dell'intaglio, con le sue radici in una base del "pavimento" del piano superiore ed i suoi rami si estendono verso un piano del cielo (Norman 1976:166)




L'albero nella Stele 5 ha un aspetto di  una gran Ceiba indipendente che è comune nella zona nella quale si trova la pietra. L'albero, che da un frutto bianco, è anche il tema centrale della visione. L'albero della vita semplicemente, rappresenta a Gesù Cristo, il Salvatore del mondo. Lui è l'albero della vita. Al partecipare del frutto dell' albero possiamo avere la vita eterna, la cuale è possibile grazie all'espiazione di Cristo


Exploring the Lands of The Book of Mormon, Joseph L. Allen, Ph.D.